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Un’edicola è posta dove una volta esisteva la casa in cui S. Bonaventura trascorse sua adolescenza.
Nel 1524 - 25 parte della casa venne trasformata in una chiesa dedicata al Santo.
Scarse sono le notizie di quest'ultima, forse con copertura voltata alta 13 metri per una lunghezza di 15 e una larghezza di 9: dimensioni comprendenti pure la stanza del Santo adibita a sagrestia.
Danneggiata dal terremoto del 1695, fu abbandonata fino a che ne venne benedetta la ricostruzione nel 1703, su progetto del capomastro muratore comunale Antonio Adinolfi (iniziato nel 1701).
Altri crolli si verificarono in occasione del terremoto del 1764.
I continui franamenti della rupe ne comportarono l'abbandono nel 1826.